Tanto sport in Valle d’Aosta
21 Ottobre 2022Torna la Baita Forst
24 Ottobre 2022AMSI – Associazione Maestri Sci Italiani torna a Skipass con la consueta conferenza stampa di apertura della stagione.
Appuntamento domenica 30 ottobre ore 14:30 presso Skipass Media Village by Sciare Magazine – pad. A.
La “Scuola Italiana Sci” nel mese di dicembre sarà pronta ad aprire le porte delle sue 380 Scuole Sci (alpino e nordico) e Snowboard distribuite su tutto il territorio nazionale, che offrono svariati servizi attraverso i suoi oltre 12.000 maestri legati all’AMSI – Associazione Maestri Sci Italiani. Da sempre o, meglio, da quando lo sci è diventato uno sport di definibile “di massa”, il maestro svolge un ruolo importantissimo per il turismo. Non a caso, una buona fetta dei frequentatori delle piste si affidano, con cadenza regolare, proprio alla sua professionalità. Il professionista azzurro, infatti, con i suoi preziosi consigli è in grado di garantire la migliore sicurezza ed è capace di far divertire e di mettere l’allievo nelle condizioni di incrementare in modo significativo le sue capacità tecniche.
CHI È IL MAESTRO DI SCI E SNOWBOARD?
Il maestro, rispettivamente nelle discipline alpino, nordico e snowboard è una Figura Professionale riconosciuta dallo Stato dal 1991 ed è in possesso del certificato di idoneità all’insegnamento rilasciato dalle Regioni o dalle Province Autonome nell’ambito delle proprie competenze in materia di formazione professionale. Il maestro insegna, anche in modo non esclusivo e non continuativo, a persone singole o a gruppi di persone le tecniche sciistiche in tutte le loro specializzazioni esercitate con qualsiasi tipo di attrezzo sulle piste da sci, itinerari sciistici, percorsi fuori pista ed escursioni con gli sci che non comportino difficoltà richiedenti l’uso di tecniche e materiali alpinistici (quali corda, piccozza e ramponi). Il maestro di sci (alpino e nordico) o di snowboard è pertanto in grado di insegnare le diverse tecniche di scivolamento sulla neve attraverso l’uso di attrezzature specifiche per governare l’attrezzo sulla neve durante la discesa, facendo divertire e nella massima condizione di sicurezza. L’allievo in compagnia del maestro può dunque godere delle bellezze che la montagna invernale riserva oppure diventare un provetto “campione”: insomma può aiutare chiunque nel raggiungimento degli obiettivi. Non solo. Ha competenze specifiche nell’insegnamento ai bambini, anche nei confronti dei meno fortunati come i diversamente abili.
LA SCUOLA ITALIANA SCI: LA CASA DEL MAESTRO
La Scuola Italiana Sci è il centro delle attività sportive di ogni stazione invernale e la stessa organizza il lavoro dei maestri in modo da offrire un efficace e completo servizio nei confronti della clientela. Ad esempio, entrando in una Scuola Italiana Sci la segreteria può proporre diverse tipologie di servizi: corsi collettivi, lezioni individuali, escursioni guidate (nordik walking), oppure corsi a indirizzo specialistico per chi vuole imparare le tecniche del freeride e del freestyle o quelle più tradizionali, come il telemark. Non solo. Alcune scuole sono attrezzate per l’insegnamento a diverse tipologie di disabilità. Scivolare sulla neve è un’attività che già da piccoli risulta estremamente divertente, ma è importante svolgerla nelle migliori condizioni di sicurezza, per questo la Scuola Italiana Sci permette di imparare (fino dai primi “passi”) la migliore gestione degli attrezzi attraverso un incremento graduale delle capacità tecniche, in modo da garantire sì grande divertimento, ma, sempre, in completa tutela. Infatti, attraverso i campi scuola e le aree riservate alle attività agonistiche, i principianti possono esercitarsi lontano da situazioni di potenziale pericolo poiché, va da sé, non sanno ancora gestire in modo ottimale lo sci o lo snowboard, mentre gli appassionati della velocità possono allenarsi senza costituire un pericolo sulle piste. Maestri qualificati e specializzati sono nelle condizioni di introdurre l’allievo all’uso delle strutture degli snowpark: jumps, rails, funboxes, half-pipes; seguendo percorsi didattici che pongono sempre in primo piano la sicurezza. Infine, per gli appassionati del fuoripista (quando le condizioni sono favorevoli) le scuole organizzano corsi ad hoc per lo sci alpino, telemark o snowboard.
LE LEZIONI
La lezione collettiva Sciare in compagnia è senz’altro più divertente che farlo da soli e, poi, anche una lezione di sci di gruppo è un “momento” importante della vacanza in montagna, sia per la socializzazione sia per il contenuto didattico indotto dal confronto con gli altri. A volte sottovalutata, la lezione collettiva è invece molto utile per comprendere meglio i princìpi dello sci attraverso un lavoro di apprendimento collettivo. È senz’altro consigliata per i più giovani, ma può essere provata a qualsiasi età e, alla fine, potrà rappresentare il momento più divertente della vacanza.
La lezione individuale Avere un maestro tutto per sé è certamente importante in determinati momenti durante il percorso di apprendimento. Non bisogna però credere che i miglioramenti procedano proporzionalmente al tempo trascorso assieme al maestro. Infatti, l’apprendimento non ha uno sviluppo lineare: ci sono periodi di crescita alternati a momenti in cui sembra di non riuscire a far alcun passo in avanti. Per questo la Scuola Italiana Sci, in generale, consiglia di diversificare l’intervento didattico alternando lezioni individuali a lezioni collettive. Esiste anche la possibilità di organizzare lezioni per piccoli gruppi di persone, dove magari in compagnia di amici si può creare un collettivo ad hoc per capacità tecniche o affinità “goliardiche”. Infine, un altro consiglio è di provare (ogni tanto) a prendere lezioni in discipline diverse: fondo e telemark possono essere degli ottimi ‘integratori’ allo sci alpino e allo snowboard.
Il bambino e lo sci Il bambino può iniziare a giocare sulla neve utilizzando attrezzi per scivolare già verso i tre/quattro anni. A questa età non è possibile pensare di applicare un’azione didattica specifica, ma il compito del maestro è di operare come “guida” verso la sperimentazione di un mondo nuovo. I campi scuola rappresentano una componente importantissima in questa fase, non a caso sono organizzati per sviluppare capacità diverse e sono strutturati in modo da garantire la massima sicurezza. Nel merito, verso i tre/quattro anni i bambini sono ancora troppo piccoli per “essere inquadrati” nei tempi canonici della lezione, mentre rispondono meglio a un intervento di tipo individuale. A questa età è conveniente pensare a lezioni di durata ridotta condividendole tra fratelli o amici, alternandoli tra di loro. Se poi la risposta sarà positiva si potrà passare alla lezione individuale con durata completa. Dopo i cinque/sei anni, quando il bambino ha già imparato a socializzare nell’ambiente scolastico, la lezione collettiva, assieme alla lezione per piccoli gruppi (fino a 5 persone), è senz’altro la più indicata.
CON I PROFESSIONISTI DELLA NEVE PIÙ SICUREZZA IN PISTA
In merito agli strumenti che possono essere messi in atto per ridurre o, quantomeno, limitare il più possibile gli infortuni durante le giornate di sci e snowboard, la Scuola Italiana Sci intende evidenziare quegli aspetti che, legati direttamente o indirettamente all’attività dei professionisti della neve, possono aiutare nella prevenzione degli infortuni stessi. Tecnica, e non solo stile… A una lezione di sci (alpino e nordico) o snowboard, singola o collettiva che sia, possono prendere parte tutti, dai bambini agli anziani. E uno dei primissimi aspetti che il professionista della neve prende in considerazione riguarda lo “status” dell’allievo/a: età, livello tecnico, allenamento fisico, carattere e ambizione. La lezione dunque impostata dal maestro o dalla maestra sarà adattata ad hoc alle singole esigenze. Questo è un primo ma fondamentale passaggio per approcciare la neve in modo graduale e senza ripercussioni psicologiche, quindi in sicurezza, indipendentemente che si tratti di un principiante o di un turista “evoluto” che decide di rimettere gli sci ai piedi dopo un anno di stop. Il miglioramento della tecnica, ottenibile attraverso diversi percorsi tecnico/didattici, una volta terminata la lezione o il corso, consentirà all’allievo di affrontare le discese con un’impostazione più efficace. Ciò, a livello pratico, oltre a soddisfare gli esteti del “gesto” permetterà all’allievo/a di affaticarsi meno durante l’azione con il risultato di ottenere un maggiore controllo degli sci o dello snowboard. Insomma, migliore tecnica uguale a minore fatica e, quindi, maggiore controllo e sicurezza in pista, anche nei confronti degli altri. Le piste: “fattore” in continua evoluzione Un altro aspetto di cui il professionista della neve tiene in considerazione, sempre a proposito della tipologia di allievo/i che ha con sé, sono le condizioni delle piste da sci. È cosa nota, infatti, che in montagna il meteo possa cambiare drasticamente da un giorno all’altro e il manto nevoso, seppur lavorato al meglio dai mezzi battipista, possa di conseguenza modificarsi. Nell’impostare la lezione (o il corso) il maestro/andrà a scegliere, di volta in volta, i pendii più idonei per l’allievo, e lo stesso gradualmente avrà la possibilità di acquisire quel minimo di bagaglio di conoscenze che gli permetteranno di potere riconoscere le condizioni delle neve, ad esempio quando è ghiacciata piuttosto che riportata. Anche questo è un fattore da non sottovalutare per la sicurezza. Il casco, meglio anche per gli adulti Dal 1 gennaio 2005 il casco è divenuto obbligatorio per gli sciatori e snowboardisti minori di 14 anni. La Scuola Italiana Sci pone attenzione a questo argomento, infatti, è premura del mastro/a assicurarsi che i bambini che ha con sé siano sempre muniti di apposito casco. Non solo. Da diverse stagioni L’AMSI – Associazione Maestri Sci Italiani – utilizza per le sue campagne promozionali solo immagini in cui maestri e maestre indossano il casco. Il consiglio per gli adulti è, infatti, quello di portare anch’essi la protezione per la testa, diventata sempre più confortevole, leggera e hi-tech. Non solo. Specie nei primi mesi dell’inverno, quando tendenzialmente è più freddo, il casco è una valida alternativa al berretto di lana.